Buttafuoco Storico OP “Vigna Solenga” DOC 2019

49.00

Dal colore rosso rubino intenso, il bouquet è complesso ed elegante,  con note di frutta rossa sotto spirito, spezie e sentori balsamici. Il sorso è netto, calibrato, energico. Notevole la persistenza. 

Categoria:

Esaurito

Descrizione

L’azienda agricola Fiamberti di Canneto Pavese è una delle aziende più antiche dell’Oltrepò Pavese e dell’intera Lombardia. Nel 2014 ha festeggiato i 200 anni dalla sua fondazione. La storia della famiglia Fiamberti s’intreccia fin dagli albori con quella di Canneto Pavese e della produzione del vino in Oltrepò. Canneto Pavese ha origini molto antiche. Le prime citazioni storiche risalgono infatti a poco dopo l’anno 1000. Il comune si trova descritto come Montù de’ Gabbi dal nome dei signori locali. Intorno al XV secolo passò ai Visconti, poi agli Sforza, ai Valperga e infine ai Candiani. Nella frazione Montuè sorgeva uno splendido castello, eretto intorno al 1000: leggenda vuole che fosse dotato di 365 finestre, una per ogni giorno dell’anno. Nel 1818 vi soggiornò Carolina Amalia Brunswick-Wolfenbüttel, moglie del principe del Galles. Ai primi del Novecento, purtroppo, il castello venne smantellato e oggi rimangono solo poche rovine. Nel 1886 Montù de’ Gabbi divenne Canneto Pavese: il nuovo nome era legato alla coltivazione della vite, e precisamente al fatto che il vino della zona era conosciuto con il nome di “vino di canneto”, perché i viticoltori utilizzavano canne per sostenere le vigne. Fin dalla seconda metà del Cinquecento i Fiamberti abitavano nel villaggio allora conosciuto come Montù de Gabbi, in frazione Croce, sulle colline note già all’epoca per la produzione di uva. Nella prima metà del Settecento, un ramo dei Fiamberti si trasferì nella sede ancestrale della famiglia, la casa-cascina Caristoro. Il primo atto di compravendita ritrovato negli archivi di famiglia è il contratto di acquisto della vigna Solenga firmato da Giovanni Fiamberti nel 1814, che consente la datazione esatta dell’inizio della storia dell’azienda vitivinicola. Da quella data ebbe inizio l’attività di produttori di vino, che portò man mano a un ampliamento dei terreni acquistati perlopiù da nobili locali. Nel 1909, alla morte di Giuseppe Fiamberti, la famiglia possedeva già i cru Solenga, Varesella, Caccialupo, Montebruciato e Peloni tra i comuni di Stradella e di Canneto Pavese, nuovo nome di Montù de Gabbi, introdotto nel 1886. A inizio Novecento, Ambrogio Fiamberti e il figlio Pietro si scontrano con le difficoltà dell’epidemia di fillossera della vite e con la tragedia della Prima Guerra Mondiale. Già negli anni Venti, tuttavia, il vino Fiamberti era venduto in Svizzera, mentre negli anni Trenta si ricominciò ad imbottigliare. Pietro dovette affrontare anche la Seconda Guerra Mondiale e le difficoltà di una regione che vide la fine delle ostilità per ultima. Nel secondo dopoguerra fu Giuseppe Fiamberti, figlio di Pietro, a creare il marchio aziendale e ad aumentare sia la parte fondiaria, acquistando la Costa Paradiso, il Chiozzo e la Sacca Bassa, sia la struttura commerciale. La crescita della produzione comportò la ricerca di spazi più ampi di quelli delle cantine della cascina Caristoro, che pure erano stati ampliati. Dal 1957 al 1964, quindi, i Fiamberti presero in affitto l’antica Cantina Sociale di Canneto Pavese, edificio del primo Novecento, fino a quando fu terminata la nuova grande cantina in zona Chiozzo. Si affermano allora le prime eccellenze aziendali, i rossi Monte Acutello e Solenga, ancora non legate alle DOC. Il marchio aziendale con il leone rosso, adottato sempre negli anni Sessanta, accompagna una lunga serie di innovazioni: nel 1976 viene prodotto il primo Metodo Classico e nel 1977 la prima Bonarda rifermentata in autoclave. Nel 1980 si definisce la linea di spumanti Charmat e Metodo Classico con nuove etichette più accattivanti. In questi anni, l’azienda intensifica la sua partecipazione a fiere e concorsi nazionali e internazionali, ottenendo numerosi riconoscimenti, e diventa presenza costante sulle guide di settore. Nel 1996 Ambrogio è tra i fondatori del Club del Buttafuoco Storico, associazione nata per valorizzare e promuovere il Buttafuoco. L’azienda partecipa con il Vigna Solenga. Sempre negli anni Novanta viene acquistata la vigna Sacca del Prete e viene ristrutturata la cascina Caristoro, dotandola di una moderna cantina di invecchiamento e di una sala di degustazione. Alla fine degli anni Novanta, Giulio, figlio di Ambrogio, entra in azienda, dando via via un contributo sempre maggiore. Il 2007 è un anno cruciale per l’azienda: la ragione sociale dell’azienda diventa “Azienda agricola Giulio Fiamberti” segnando il passaggio di consegne; l’azienda aderisce al progetto Cruasé del Consorzio, lanciato nel 2007 in coincidenza con l’assegnazione della DOCG al Metodo Classico dell’Oltrepò Pavese; si procede al reimpianto della Vigna Solenga, a 80 anni dal precedente; viene prodotta la prima annata del Buttafuoco Storico Vigna Sacca del Prete, dall’omonima vigna acquistata nel 1994. Il marchio aziendale viene ristilizzato, semplificandolo, e vengono riorganizzate le linee dei prodotti, con il lancio della linea “La famiglia” in esclusiva per il canale HORECA. Nel 2020 viene rinnovata la linea del Metodo Classico, con il lancio del Caristoro Extra Brut e del Caristoro Rosé Brut.

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